
Prof. Toaff Rav Elio Refaèl (In Ginocchio – 18 luglio 2025).
…. […]
…. Questo Giusto Venne dal Cielo Illuminato e Guidato sul Sentiero della Verità! Infatti, nonostante l’apicale Ruolo rivestito e benché “Sapesse”, ebbe l’Umiltà di Ascoltar con il Cuore le Esortazioni Divine, Ponendosi quindi Dolcemente a Disposizione della Dirompente Rivelazione, Che gli Valse poi la Pace Eterna Accanto all’Autentico Signore d’Ogni Cosa. Invero, le pur distratte genti del mondo Devono non poco a Simili Figli, ma la Gloria – è noto, non Appartiene alla Terra, poiché Saldamente nella Mani del Magnifico Creatore. A prescindere dagli schieramenti di quaggiù, Prega per il Buon Riccardo prima e per noi tutti, Caro Elio – nostro Prezioso e Compianto Fratello Maggiore.
Da Wikipedia
…. un primo incontro di Toaff con Papa Giovanni Paolo II l’8 febbraio 1981 a Roma nella canonica della Chiesa di San Carlo ai Catinari, vicina al Ghetto di Roma.
Nel 1986 il Papa espresse il suo desiderio di visitare la Sinagoga di Roma.
L’invito fu accolto e il 13 aprile 1986 Toaff fu protagonista dello storico incontro con Papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma. Scriveva Toaff:
«Insieme entrammo nel Tempio. Passai in mezzo al pubblico silenzioso, in piedi, come in sogno, il Papa al mio fianco, dietro Cardinali, Prelati e Rabbini: un corteo insolito, e certamente unico nella lunga storia della sinagoga. Salimmo sulla Tevà e ci volgemmo verso il pubblico. Ed allora scoppiò l’applauso. Un applauso lunghissimo e liberatorio, non solo per me ma per tutto il pubblico, che finalmente capì fino in fondo l’importanza di quel momento… L’applauso scoppiò [nuovamente] irrefrenabile quando [il Papa] disse: “Siete i nostri Fratelli Prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire, i nostri Fratelli Maggiori“».
Il rapporto di Toaff con Giovanni Paolo II si mantenne stretto fino alla morte del Pontefice, in occasioni di incontri pubblici e privati. Toaff è una delle tre sole persone nominate nel Testamento Spirituale di Giovanni Paolo II, assieme al segretario don Stanislaw Dziwisz ed a Joseph Ratzinger, suo successore.