Il Santo Vangelo del Giorno Sabato del Signore 22 giugno 2024 (2031).
Con […]
Con l’Amore e la Devozione Dovuti a Colui Ch’È Tornato tra noi nel Nome del Padre
Poiché “Il Potere di Cristo Espelle l’originaria causa di ogni male”, Dedichiamo il Santo Vangelo del Giorno all’Amore e alla Divina Misericordia di Gesù Salvatore – Tornato Nuovamente tra noi, affinché Conceda il Suo Perdono alle Anime Sante Abbandonate in Purgatorio e ai Defunti di Tutti i Tempi, Creature Tenere ma Private della Diffusa e Salvifica Preghiera di noi distratti Figli di quaggiù. Per Grazia Ricevuta.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Amen
Ascolta la versione in Aramaico 1 (mp3)
Rivelazione
(In Ginocchio)
“E voi Vedrete il Figlio dell’Uomo Venire sulle Nubi del Cielo e Sedere alla Destra della Potenza di Dio!”.
Confiteor
(da Recitarsi possibilmente in Ginocchio, Invocando la Divina Misericordia)
«Confesso a Dio Onnipotente e a voi, Fratelli, Che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E Supplico la Beata Sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, Fratelli, di Pregare per me il Signore Dio nostro. Dio Onnipotente Abbia Misericordia di noi, Perdoni i nostri peccati e ci Conduca alla Vita Eterna. Amen».
Riflessioni dello Spirito
All’improvviso, Capirai la Vera Essenza del Cristo e Quel Che ci han di Lui celato! Avrai vergogna anche per Ciò, poiché non hai Abbandonato il tuo Cuore Mentre Egli Parlava della Verità – Che ci ostiniamo a non Vedere e a non voler ancora Udire.
Atto di Dolore
O Gesù, mi Pento e mi Dolgo con Tutto il Cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i Tuoi Castighi e, soprattutto, perché ho offeso Te, Infinitamente Buono e Degno d’Essere Amato Sopra Ogni Cosa! Propongo – col Tuo Santo Aiuto, di non offenderTi mai più e di Fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, Misericordia, Perdonami! Amen.
Preghiera dal Cuore
(Atto di Amorevole Umiliazione ai Piedi della Santa Croce – in Ginocchio – 27 luglio 2019)
“Per Te Io Sopporto l’Insulto e la vergogna Mi Copre la Faccia; Sono Diventato un Estraneo ai Miei Fratelli, Uno Straniero per i Figli di Mia Madre. Perché Mi Divora lo Zelo per la Tua Casa, gli insulti di chi Ti insulta ricadono su di Me. Mi Sento Venir meno. Mi Aspettavo Compassione, ma invano, Consolatori, ma non ne Ho Trovati. Mi hanno messo veleno nel Cibo e Quando Avevo Sete Mi hanno dato aceto. Loderò il Nome di Dio con un Canto, Lo Magnificherò con un Ringraziamento, Vedano i Poveri e si Rallegrino; voi Che Cercate Dio, Fatevi Coraggio, perché il Signore Ascolta i Miseri e non Disprezza i Suoi Che Sono Prigionieri”. (Sal 69(68),5.8-10.14.).
Professione di Fede
(in Ginocchio)
“I Servi Fedeli alla Maestà del Figlio dell’Uomo Saranno Pastori Umili e Buoni per le genti del Mondo Nuovo, a Compimento della Gloria in Terra di Dio Padre Onnipotente! Amen”.
“Credo in un Solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra, e di Tutte le Cose Visibili e Invisibili. Credo in un Solo Signore Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, Nato dal Padre Prima di Tutti i Secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio Vero da Dio Vero, Generato – e non Creato, della Stessa Sostanza del Padre. Per Mezzo di Lui Tutte le Cose Sono State Create. Per noi uomini e per la nostra Salvezza Discese dal Cielo, e per Opera dello Spirito Santo Si È Incarnato nel Seno della Vergine Maria e Si È Fatto Uomo. Fu Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, Morì e Fu Sepolto e il Terzo Giorno È Risuscitato Secondo le Scritture; È Salito al Cielo, Siede alla Destra di Dio Padre Onnipotente e di Nuovo Verrà nella Gloria per Giudicare i Vivi e i morti e il Suo Regno non Avrà fine. Credo nello Spirito Santo, Che È Signore e Dà la Vita e Procede dal Padre e dal Figlio, e Con il Padre e il Figlio È Adorato e Glorificato e Ha Parlato per Mezzo dei Profeti. Credo nella Chiesa del Figlio dell’Uomo, una Santa Cattolica e Apostolica. Professo un Solo Battesimo per il Perdono dei peccati e Aspetto la Risurrezione dei Morti e la Vita del Mondo Che Verrà! Amen”.
Fratelli e Sorelle Carissimi, nemmeno i Delegati ci dicono Quanto Veramente Grande Sia il Creatore e Quel Che – ormai Inevitabilmente, Sta per Abbattersi sul mondo! Infatti, come in una buia camera di compensazione, Egli Viene Posto alla stregua della Natura, quasi Quest’Ultima dipendesse dalle stolte scienze umane. Alcun titolato ha il coraggio di rivelar le Verità, Nascoste a noi Figli di quaggiù per via dei machiavellici disegni umani, onde mantenere inalterato l’effimero potere. Chi ha speculato sulle emotività delle genti, allontanandole dalla Fede, Risponderà Davanti al Signore Iddio, patendo le Sofferenze che in Vita diede al Prossimo suo. Ma noi Preghiamo insieme, quindi, affinché il Figlio dell’Uomo Voglia ancor Donar Misericordia alle misere Anime nostre, sempre più inquinate dal famigerato e diabolico progresso. Buon Sabato e Pace e Bene a Tutti i Cuori in Ascolto.
Preghiera a San Giuseppe
A Te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, Ricorriamo e Fiduciosi Invochiamo il Tuo Patrocinio dopo quello della Tua Santissima Sposa. Per Quel Sacro Vincolo di Carità, Che Ti Strinse all’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l’ Amore Paterno Che Portasti al Fanciullo Gesù, Riguarda, Te ne Preghiamo, con Occhio Benigno la Cara Eredità, Che Gesù Cristo Acquistò col Suo Sangue, e col Tuo Potere ed Aiuto Sovvieni ai nostri Bisogni. Proteggi – o Provvido Custode della Divina Famiglia, l’Eletta Prole di Gesù Cristo: Allontana da noi, o Padre Amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; Assistici Propizio dal Cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro Fortissimo Protettore; e Come un Tempo Salvasti dalla morte la minacciata Vita del Pargoletto Gesù, Così Ora Difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e Stendi ognora su ciascuno di noi il Tuo Patrocinio, affinché a Tuo Esempio e Mediante il Tuo Soccorso, possiamo Virtuosamente Vivere, Piamente Morire e Conseguire l’Eterna Beatitudine in Cielo… Amen!
Testimonianza
(Riceviamo e pubblichiamo – 21 giugno 2024)
Lo si Creda o meno, alcuni Figli di quaggiù – senza alcun personale Merito, sono in Contatto con Quelli Passati un Dì Di Là! Infatti, proprio a voler far sì che i Cuori e le Menti tornino capaci d’Andare Oltre al conosciuto, Così Aprendosi all’ignoto, ecco un Racconto Che dovrebbe far Riflettere su Quel Che Veramente siamo: ““l’Anima d’una Creatura venne a sedersi accanto a me, sul sedile di sinistra, Indicando Che il Suo nome di Battesimo in Vita iniziava con la lettera “L” e che si trattava d’una Donna di non più giovane età! Chiedendomi di Desiderare un Fiore sulla terrena Sua Tomba, Specificava di Volerlo Posto da una Signora di circa 50 anni, a Lei assai Cara un Tempo, che s’era purtroppo dimenticata dell’antico legame esistente tra loro. Della stessa Creatura Vivente, la Trapassata Illustrava – tra l’altro, alcuni Aspetti del Carattere, definendola Buona, Decisa e Leale. Nel mentre, cercando di trasferire tale “Messaggio” alla diretta interessata, a me fisicamente non lontana, decidevo di Affidar però la Cosa alle Sapienti Cure dello Spirito Santo Consolatore, giacché il Cristo Avrebbe Provveduto a Sistemare il Tutto””.
Fuori campo, Sento il Dovere Spirituale d’Avvisare i miei Fratelli di quaggiù, Esortandoli a Chiedere Umilmente Perdono alle Vittime delle umane loro maldicenze e a Confessarsi poi Innanzi ad un Bravo Sacerdote – ma non tanto per fare, poiché Finito il Tempo della Vita Finito È ancora il Tempo di Meritare.
Corrispondenza ne “L’Evangelo Come mi È Stato Rivelato”
(Di Maria Valtorta – Volume 5 Capitolo 354 pagina 391)
«Ma Che Miracoli Fai Tu dunque perché noi si possa Credere in Te Come un Mandato da Dio e perché si possa vedere su Te il Sigillo di Dio? Che Fai Tu Che già, sebbene in forma minore, non abbiano Fatto i Profeti? Mosè Ti Ha Superato, anzi, perché, non per una volta tanto, ma per quarant’anni, nutrì di Meraviglioso Cibo i nostri padri. Così È Scritto: che i nostri padri per quarant’anni mangiarono la Manna del deserto, ed è detto che perciò Mosè diede loro da mangiare Pane venuto dal cielo, egli che poteva».
«Siete in errore. Non Mosè ma il Signore Poté Fare Questo. E nell’Esodo si legge: “Ecco: Io Farò Piovere del Pane dal Cielo. Esca il popolo e Ne raccolga Quanto Basta Giorno per Giorno, e Così Io Provi se il popolo cammina Secondo la Mia Legge. E il sesto Giorno Ne raccolga il doppio per Rispetto al settimo Dì Che È il Sabato”. E gli ebrei videro il deserto ricoprirsi, Mattina per Mattina, di Quella “Cosa Minuta Come Ciò che è pestato nel mortaio e simile alla brina della Terra, Simile al Seme di Coriandolo, e dal Buon Sapore di Fior di farina incorporata col Miele”. Dunque non Mosè, ma Dio Provvide alla Manna. Dio Che Tutto Può. Tutto. Punire e Benedire. Privare e Concedere. Ed Io ve Lo Dico, delle due Cose Preferisce sempre Benedire e Concedere a Punire e Privare.
Dio, Come Dice la Sapienza, per Amore di Mosè – Detto dall’Ecclesiastico “Caro a Dio e agli uomini, di Benedetta Memoria, Fatto da Dio Simile ai Santi nella Gloria, Grande e Terribile per i nemici, Capace di Suscitare e porre fine ai Prodigi, Glorificato nel cospetto dei re, suo ministro al cospetto del popolo, conoscitore della Gloria di Dio e della voce dell’Altissimo, custode dei precetti e della Legge di vita e di scienza”- Dio, dicevo, per Amore di questo Mosè, nutrì il suo popolo col Pane degli Angeli, e dal cielo gli donò un Pane bell’e fatto, senza fatica, contenente in sé ogni delizia ed ogni soavità di sapore.
E – ricordate bene ciò che dice la Sapienza – poiché veniva dal Cielo, da Dio, e mostrava la sua dolcezza verso i figli, aveva per ognuno il sapore che ognuno voleva, e dava ad ognuno gli effetti desiderati, essendo utile tanto al pargolo, dallo stomaco ancora imperfetto, come all’adulto, dall’appetito e digestione gagliardi, alla fanciulla delicata come al vecchio cadente. E anche, per testimoniare che non era opera d’uomo, capovolse le leggi degli elementi, onde resistette al fuoco, esso, il misterioso Pane che al sorgere del sole si squagliava come brina.
O meglio: il fuoco – è sempre la Sapienza che parla – dimenticò la propria natura per rispetto all’opera di Dio suo Creatore e dei bisogni dei giusti di Dio, di modo che, mentre è solito ad infiammarsi per tormentare, qui si fece dolce per fare del bene a quelli che confidavano nel Signore.
Per questo allora, trasformandosi in ogni maniera, servì alla Grazia del Signore, nutrice di tutti, secondo la volontà di chi pregava l’eterno Padre, affinché i figli diletti imparassero che non è il riprodursi dei frutti che nutrisce gli uomini, ma È la Parola del Signore quella che conserva chi crede in Dio. Infatti non consumò, come poteva, la dolce Manna, neppure se la fiamma era alta e potente, mentre bastava a scioglierla il dolce sole del mattino, affinché gli uomini ricordassero e imparassero che i Doni di Dio vanno ricercati dall’inizio del giorno e della Vita, e che per averli occorre anticipare la luce e sorgere, per Lodare l’Eterno, dalla prima ora del mattino.
Questo insegnò la Manna agli ebrei. Ed Io ve lo ricordo perché è dovere che dura e durerà sino alla fine dei secoli. Cercate il Signore ed i suoi doni celesti senza poltrire fino alle tarde ore del giorno o della vita. Sorgete a lodarlo prima ancora che Lo lodi il sorgente sole, e pascetevi della sua parola che conserva e preserva e conduce alla Vita vera.
Non Mosè vi diede il Pane del Cielo, ma in verità lo diede il Padre Iddio, e ora, in verità delle verità, è il Padre mio quello che vi dà il vero Pane, il Pane novello, il Pane eterno che dal Cielo discende, il Pane di misericordia, il Pane di Vita, il Pane che dà al mondo la Vita, il Pane che sazia ogni fame e leva ogni languore, il Pane che dà, a chi lo prende, la Vita eterna e l’eterna gioia».
«Dacci, o Signore, di codesto Pane, e noi non morremo più».
«Voi morrete come ogni uomo muore, ma risorgerete a Vita eterna se vi nutrirete santamente di questo Pane, perché esso fa incorruttibile chi lo mangia. Riguardo a darvelo sarà dato a coloro che lo chiedono al Padre mio con puro cuore, retta intenzione e santa carità. Per questo ho insegnato a dire: “Dacci il Pane quotidiano”. Ma coloro che se ne nutriranno indegnamente diverranno brulichio di vermi infernali, come i gomor di Manna conservati contro l’ordine avuto. E quel Pane di salute e vita diverrà per loro morte e condanna. Perché il sacrilegio più grande sarà commesso da coloro che metteranno quel Pane su una mensa spirituale corrotta e fetida, o Lo profaneranno mescolandolo alla sentina delle loro inguaribili passioni. Meglio per loro sarebbe non averlo mai preso!».
«Ma dove è questo Pane? Come Lo si trova? Che nome ha?».
«Io sono il Pane di Vita. In Me lo si trova. Il suo Nome è Gesù. Chi viene a Me non avrà più fame, e chi crede in Me non avrà mai più sete, perché i fiumi celesti si riverseranno in lui estinguendo ogni materiale ardore. Io ve l’ho detto, ormai. Voi mi avete conosciuto, ormai. Eppure non Credete. Non Potete Credere Che Tutto Quanto È In Me. Eppure Così È. In Me Sono Tutti i Tesori Di Dio. E a Me Tutto della Terra È Dato, onde in Me Sono Riuniti i Gloriosi Cieli e la Militante Terra, e Fino la Penante e Attendente Massa dei Trapassati in Grazia di Dio Sono in Me, perché in Me e a Me È Ogni Potere.
Ed Io ve Lo Dico: Tutto Quanto il Padre Mi Dà Verrà a Me. Né Io Scaccerò Chi a Me Viene, perché Sono Disceso Dal Cielo non per Fare la Mia Volontà, ma Quella di Colui Che Mi Ha Mandato. E la Volontà del Padre Mio, del Padre Che Mi Ha Mandato, È Questa: Che Io non Perda nemmeno Uno di Quelli Che Mi Ha Dato, ma Che Io Li Risusciti all’Ultimo Giorno. Ora la Volontà del Padre Che Mi Ha Mandato È Che Chiunque Conosce il Figlio e Crede in Lui Abbia la Vita Eterna e Io Lo Possa Risuscitare nell’Ultimo Giorno, Vedendolo Nutrito della Fede in Me e Segnato del Mio Sigillo».
Vi È non poco brusìo nella Sinagoga e fuori della Stessa per le Nuove e Ardite Parole del Maestro. E Questo, Dopo Avere per un Momento Preso Fiato, Volge gli Occhi Sfavillanti di Rapimento là dove più si mormora, e sono precisamente i gruppi in cui sono dei giudei. Riprende a Parlare.
«Perché mormorate fra voi? Sì, Io Sono il Figlio di Maria di Nazaret Figlia di Gioacchino della stirpe di Davide, Vergine consacrata nel Tempio e poi sposata a Giuseppe di Giacobbe, della stirpe di Davide. Voi avete conosciuto, in molti, i giusti che dettero vita a Giuseppe, legnaiolo regale, e a Maria, Vergine erede della stirpe regale. Ciò vi fa dire: “Come può costui dirsi disceso dal Cielo?», e il dubbio sorge in voi.
Vi ricordo i Profeti nelle loro profezie sull’Incarnazione del Verbo. E vi ricordo come, più per noi israeliti che per qualsiasi altro popolo, è dogmatico che Colui che non osiamo chiamare non potesse darsi una Carne secondo le leggi della umanità, e umanità decaduta per giunta. Il Purissimo, l’Increato, se si è mortificato a farsi Uomo per Amore dell’uomo, non poteva che eleggere un seno di Vergine più pura dei gigli per rivestire di Carne la sua Divinità.
Il Pane disceso dal Cielo al tempo di Mosè è stato riposto nell’arca d’oro, coperta dal propiziatorio, vegliata dai Cherubini, dietro i veli del Tabernacolo. E col Pane era la Parola di Dio. E giusto era che ciò fosse, perché sommo rispetto va dato ai doni di Dio e alle Tavole della sua Santissima Parola. Ma che allora sarà stato preparato da Dio per la sua stessa Parola e per il Pane vero che è venuto dal Cielo? Un’arca più inviolata e preziosa dell’arca d’oro, coperta dal prezioso propiziatorio della sua pura volontà di immolazione, vegliata dai Cherubini di Dio, velata dal velo di un candore verginale, di una umiltà perfetta, di una Carità Sublime e di Tutte le Virtù più Sante.
E allora? Non capite ancora che la mia paternità è in Cielo e che perciò Io di là vengo? Sì, Io sono disceso dal Cielo per compiere il decreto del Padre mio, il decreto di salvazione degli uomini secondo quanto promise al momento stesso della condanna e ripeté ai Patriarchi e ai Profeti.
Ma questo è fede. E la fede viene data da Dio a chi ha l’animo di buona volontà.
Perciò nessuno può venire a Me se non lo conduce a Me il Padre mio, vedendolo nelle tenebre ma rettamente desideroso di luce. E scritto nei Profeti: “Saranno tutti ammaestrati da Dio”. Ecco. È detto. È Dio che li istruisce dove andare per essere istruiti di Dio. Chiunque, dunque, ha udito in fondo al suo spirito retto parlare Iddio, ha imparato dal Padre a venire a Me».
«E chi vuoi che abbia sentito Iddio o visto il suo Volto?» chiedono in diversi che cominciano a mostrare segni di irritazione e di scandalo. E terminano: «Tu deliri, oppure sei un illuso».
«Nessuno ha veduto Iddio eccetto Colui che è da Dio; questo ha veduto il Padre. E questo Io sono. Ed ora udite il “credo” della vita futura, senza il quale non ci si può salvare. In verità, in verità vi dico che chi crede in Me ha la Vita eterna. In verità, in verità vi dico che Io sono il Pane della Vita eterna.
I vostri padri mangiarono nel deserto la Manna e morirono. Perché la Manna Era un Cibo Santo ma temporaneo, e Dava Vita per Quanto Necessitava a Giungere alla Terra Promessa da Dio al Suo Popolo. Ma la Manna che Io sono non avrà limitazione di tempo e di potere. È non solo Celeste, ma È Divina, e Produce Ciò Che È Divino: l’incorruttibilità, l’immortalità di quanto Dio ha creato a sua immagine e somiglianza. Essa non durerà quaranta giorni, quaranta mesi, quaranta anni, quaranta secoli. Ma durerà finché durerà il tempo, e sarà data a tutti coloro che di essa hanno fame santa e gradita al Signore, che giubilerà di darsi senza misura agli uomini per cui si è incarnato, onde abbiano la Vita che non muore.
Io posso darmi, Io posso transustanziarmi per Amore degli uomini, onde il Pane divenga Carne e la Carne divenga Pane per la fame spirituale degli uomini, che senza questo Cibo morirebbero di fame e di malattie spirituali.
Ma se uno mangia di questo Pane con giustizia, egli vivrà in eterno. Il Pane che Io darò sarà la mia Carne immolata per la vita del mondo, sarà il mio Amore sparso nelle case di Dio, perché alla mensa del Signore vengano tutti coloro che sono amorosi o infelici e trovino ristoro al loro bisogno di fondersi a Dio e di trovare sollievo al loro penare».
«Ma come puoi darci da mangiare la tua Carne? Per chi ci hai presi? Per belve sanguinarie? Per selvaggi? Per omicidi? A noi ripugna il sangue e il delitto».
«In Verità, in Verità vi Dico Che molte volte l’uomo è più di una belva, e che il peccato fa più che selvaggi, che l’orgoglio dà sete omicida, e che non a tutti dei presenti ripugnerà il Sangue e il delitto. E anche in futuro l’uomo tale sarà, perché satana, il senso e l’orgoglio lo fanno feroce. E perciò con maggior bisogno che mai dovete e dovrà l’uomo Sanare se stesso dai germi terribili con l’Infusione del Santo.
In Verità, in Verità vi Dico Che se non Mangerete la Carne del Figlio dell’Uomo e non Berrete il Suo Sangue, non Avrete in voi la Vita. Chi Mangia Degnamente la Mia Carne e Beve il Mio Sangue Ha la Vita Eterna ed Io Lo Risusciterò all’Ultimo Giorno. Perché la Mia Carne È Veramente Cibo e il Mio Sangue È Veramente Bevanda. Chi Mangia la Mia Carne e Beve il Mio Sangue Rimane in Me ed Io in Lui. Come il Padre Vivente Mi Inviò, ed Io Vivo per il Padre, Così Chi Mi Mangia Vivrà anch’Egli per Me e Andrà Dove Lo Mando, e Farà Ciò Che Io Voglio, e Vivrà Austero Come Uomo e Ardente Come Serafino, e Sarà Santo, perché per Potersi Cibare della Mia Carne e del Mio Sangue Si Interdirà le Colpe e Vivrà Ascendendo per Finire la Sua Ascesa ai Piedi dell’Eterno».
«Ma costui è folle! Chi può vivere in tal modo? Nella nostra religione è solo il sacerdote che deve essere purificato per offrire la vittima. Qui Egli ci vuole fare, di noi, tante vittime della sua follia. Questa dottrina è troppo penosa e questo linguaggio è troppo duro! Chi li può ascoltare e praticare?» sussurrano i presenti, e molti sono Discepoli già reputati tali.
La gente sfolla commentando. E molto assottigliate appaiono le file dei Discepoli quando restano solo nella sinagoga il Maestro e i più fedeli. Io non li conto, ma dico che, ad occhio e croce, sì e no se si arriva a cento. Perciò ci deve essere stata una bella defezione anche nelle schiere dei vecchi Discepoli ormai al servizio di Dio.
Fra i rimasti sono gli Apostoli, il sacerdote Giovanni e lo scriba Giovanni, Stefano, Erma, Timoneo, Ermasteo, Agapo, Giuseppe, Salomon, Abele di Betlemme di Galilea e Abele il già lebbroso di Corozim col suo Amico Samuele, Elia (Quello Che Lasciò di Seppellire il padre per Seguire Gesù), Filippo di Arbela, Aser e Ismaele di Nazaret, più altri che non Conosco di nome.
Questi tutti parlano piano fra loro commentando la defezione degli altri e le Parole di Gesù, Che Pensieroso Sta con le Braccia Conserte Appoggiato ad un alto leggio.
«E vi scandalizzate di Ciò Che Ho Detto? E se vi Dicessi Che Vedrete un Giorno il Figlio dell’Uomo Ascendere al Cielo Dove Era Prima e Sedersi al Fianco del Padre? E Che Avete Capito, Assorbito, Creduto Fino ad Ora? E con che avete udito e assimilato? Solo con l’umanità? È lo spirito quello che vivifica e ha valore. La carne non giova a niente. Le mie parole sono spirito e vita, e vanno udite e capite con lo spirito per averne vita. Ma ci sono molti fra voi che hanno morto lo spirito perché è senza fede.
Molti di voi non Credono con Verità. E inutilmente stanno Presso a Me. Non Ne avranno Vita, ma morte. Perché vi stanno, Come Ho Detto in Principio, o per curiosità o per umano diletto, o, peggio, per fini ancora più indegni. Non sono Portati Qui Dal Padre per Premio alla loro Buona Volontà, ma da satana. Nessuno può Venire a Me, in Verità, se non Gli È Concesso dal Padre Mio.
Andate pure, voi che vi trattenete a fatica perché vi vergognate, umanamente, di abbandonarmi, ma avete ancora maggior vergogna di rimanere al Servizio di Uno Che vi pare “Pazzo e Duro”. Andate. Meglio lontani che Qui per nuocere».
E molti altri si ritraggono fra i Discepoli, fra i quali lo scriba Giovanni e Marco, il geraseno indemoniato, Guarito mandando i demoni nei porci. I Discepoli buoni si consultano e corrono dietro a questi fedifraghi tentando di fermarli.
Nella Sinagoga Sono Ora Gesù, il sinagogo e gli Apostoli… Gesù Si Volge ai Dodici Che, Mortificati, Stanno in un angolo e Dice: «Volete andarvene anche voi?». Lo Dice senza acredine e senza mestizia. Ma con Molta Serietà.
Pietro, con impeto doloroso, gli dice: «Signore, e dove vuoi che si vada? Da chi? Tu sei la nostra vita e il nostro Amore. Tu solo hai parole di Vita eterna. Noi abbiamo conosciuto che Tu sei il Cristo, Figlio di Dio. Se vuoi, cacciaci. Ma noi, di nostro, non Ti lasceremo neppure… neppure se Tu non ci Amassi più…», e Pietro piange senza rumore, con grandi lacrimoni…
Anche Andrea, Giovanni, i due figli di Alfeo, piangono apertamente, e gli altri, pallidi o rossi per l’emozione, non piangono, ma soffrono palesemente.
«Perché vi Dovrei Cacciare? Non Sono Stato Io Che Ho Eletto voi Dodici?…».
Giairo, Prudentemente, Si È Ritirato per Lasciare Gesù Libero di Confortare o Redarguire i Suoi Apostoli. Gesù, Che ne Nota la Silenziosa ritirata, Dice, Sedendosi Accasciato Come se la Rivelazione Che Fa Gli Costasse uno Sforzo Superiore a Quello Che Egli Può Fare, Stanco Come È, Disgustato, Addolorato: «Eppure uno di voi è un demonio».
La Parola Cade Lenta, paurosa, nella sinagoga, nella quale è solo allegra la luce delle molte lampade… e nessuno osa dire nulla. Ma si guardano l’un l’altro con pauroso ribrezzo e angosciosa indagine e, con una ancor più angosciosa e intima domanda, ognuno esamina sé stesso…
Nessuno si muove per qualche Tempo. E Gesù Resta Solo, sul Suo Sedile, le Mani Incrociate sui Ginocchi, il Viso Basso. Lo Alza infine e Dice: «Venite. Non Sono già un lebbroso! O Mi Credete tale?…».
Allora Giovanni Corre Avanti e Gli Si Avviticchia al Collo Dicendo: «Con Te, allora, nella lebbra, Mio Solo Amore. Con Te nella Condanna, con Te nella Morte, se Credi Che Ciò Ti Attenda…».
E Pietro Striscia ai Suoi Piedi e Li Prende e Se Li Mette sugli omeri e Singhiozza: «Qui, Premi, Calpesta! Ma non mi fare pensare Che Tu Diffidi del Tuo Simone».
Gli Altri, vedendo Che Gesù Carezza i due primi, si fanno avanti e Baciano Gesù sulle Vesti, sulle Mani, sui Capelli… Solo l’Iscariota osa baciarLo sul Viso.
Gesù Si Alza di Scatto, e quasi lo Respinge Bruscamente Tanto lo Scatto È Improvviso, e Dice: «Andiamo a casa. Domani Sera, di Notte, Partiremo con le barche per Ippo».
Implorando la Benedizione del Cibo Che Quotidianamente Consumiamo, Ringraziamo il Signore per i Doni Che Concede da Sempre al Mondo, Pregando Tutti Insieme per:
La Santissima Trinità Divina – nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo Consolatore, la Creazione – Opera Straordinaria dell’Onnipotente, Il Santo Natale del Cristo di Dio, Il Santissimo Sangue del Divino Agnello, il Sangue dei Martiri Innocenti, il Santuario della Beata Vergine della Rivelazione in Roma e Tutti i Luoghi in Cui Maria Intese Manifestarsi ai Figli del Popolo di Dio, il Ricordo della Madonna dell’Arco e del Carmine, Santa Maria Maddalena, Giovanni il Battista – Precursore del Cammino di Gesù, San Giuseppe – coi Santi e gli Angeli del Paradiso, Le Anime Sante abbandonate in Purgatorio e per i Defunti di Tutti i Tempi, I Profeti e i Veggenti, i Perseguitati a Causa della Testimonianza Cristica, Papa Francesco, il Rabbino Capo di Roma e Tutti i Riconosciuti Giusti, i Sacerdoti e i Professanti la Fede in Dio Padre Onnipotente, i Movimenti Eucaristici e Mariani, i Gruppi di Preghiera, gli Ammalati nel Corpo e nello Spirito, i Carcerati, gli atei, gli ipocriti e i sapienti della Terra, i Bimbi Deceduti prima del Santo Battesimo, i Giovani e tutti Coloro che non Credono nella Divina Misericordia di Gesù Cristo – Figlio Prediletto dell’Altissimo, Signore nostro, Sacerdote Infallibile e Salvatore del mondo intero.
Celebrando il Memoriale del Tuo Meraviglioso Figlio, Ti Offriamo, Padre, il Pane della Vita e il Calice della Salvezza, e Ti Rendiamo Grazie per Averci Ammessi alla Tua Presenza a Compiere l’Amorevole Testimonianza al Prossimo nostro. Ti Preghiamo Umilmente: per la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci Riunisca in un Solo Corpo. Ricordati, Padre, della Tua Chiesa Diffusa su Tutta la Terra: Rendila Perfetta nell’Amore in Unione con il nostro Papa – Francesco, e con Tutto l’Ordine Sacerdotale. Ricordati dei nostri Fratelli, Che Si Sono Addormentati nella Speranza della Risurrezione, e di Tutti i Defunti Che Si Affidano alla Tua Clemenza: Ammettili a Godere la Luce del Tuo Volto. Di noi tutti Abbi Misericordia: Donaci di Aver Parte alla Vita Eterna, Insieme con la Beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli Apostoli e Tutti i Santi, Che in Ogni Tempo Ti Furono Graditi: e in Gesù Cristo Tuo Figlio Canteremo la Tua Gloria: “Per Cristo, Con Cristo e In Cristo, a Te, Dio, Padre Onnipotente, nell’Unità dello Spirito Santo, Ogni Onore e Gloria, per Tutti i Secoli dei Secoli. Amen.
Popolo di Dio, Che Ami Con Cuore Puro il tuo Creatore, Proclama al mondo Che il Figlio Prediletto È Nuovamente quaggiù, sulla Terra, tra noi, e Avrai Salva la Vita!
“Se Siamo Morti Con Cristo, Crediamo Anche Che Vivremo Con Lui! Alleluia. (Rm 6, 8)”
“La Grande Promessa della Divina Misericordia”
Preghiera del Mattino
Ti Ringrazio, Padre, per Questo Nuovo Giorno. Aiutami a Viverlo in Amicizia con Te e con il Prossimo. Donami la Forza per Affrontare gli impegni che mi aspettano. Aiutami a Condividere la Gioia e a Superare le difficoltà. Amen.
Dal Secondo Libro delle Cronache (2 Cr 24, 17-25)
Dopo la morte di Ioiadà, i comandanti di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. Costoro trascurarono il Tempio del Signore, Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa l’Ira di Dio fu su Giuda e su Gerusalemme. Il Signore Mandò loro Profeti perché li Facessero Ritornare a Lui. Questi Testimoniavano contro di loro, ma non furono Ascoltati. Allora lo Spirito di Dio Investì Zaccarìa, Figlio del sacerdote Ioiadà, che Si Alzò in mezzo al Popolo e disse: «Dice Dio: “Perché trasgredite i Comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete Abbandonato il Signore, Anch’Egli vi Abbandona”». Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel Cortile del Tempio del Signore. Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà, padre di Zaccarìa, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: «Il Signore Veda e Ne Chieda Conto!». All’inizio dell’Anno successivo salì contro Ioas l’esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e a Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i comandanti e inviarono l’intero bottino al re di Damasco. L’esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore Mise nelle loro mani un Grande Esercito, perché essi avevano Abbandonato il Signore, Dio dei loro padri. Essi fecero Giustizia di Ioas. Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui, perché aveva versato il Sangue del figlio del sacerdote Ioiadà, e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella Città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. Parola di Dio. (Rendiamo Grazie a Dio).
Dal Salmo 88
Ho Stretto un’Alleanza con il Mio Eletto, Ho Giurato a Davide, Mio Servo. Stabilirò per Sempre la tua Discendenza, di Generazione in Generazione Edificherò il tuo Trono. Gli Conserverò Sempre il Mio Amore, la Mia Alleanza gli Sarà Fedele. Stabilirò per Sempre la sua Discendenza, il Suo Trono Come i Giorni del Cielo. Se i suoi Figli Abbandoneranno la Mia Legge e non Seguiranno i Miei Decreti, se violeranno i Miei Statuti e non Osserveranno i Miei Comandi Punirò con la Verga la loro ribellione e con Flagelli la loro colpa. Ma non Annullerò il Mio Amore e alla Mia Fedeltà non Verrò Mai Meno.
Dal Santo Vangelo del Cristo di Dio Secondo l’Apostolo Matteo (Mt 6, 24-34 – In Ginocchio)
In Quel Tempo Gesù Disse ai Suoi Discepoli: «Nessuno può Servire due Padroni, perché o odierà l’uno e Amerà l’altro, oppure si Affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non Potete Servire Dio e la ricchezza. Perciò Io vi Dico: non Preoccupatevi per la vostra Vita, di Quello Che Mangerete o Berrete, né per il vostro Corpo, di quello che indosserete; la Vita non Vale forse Più del Cibo e il Corpo più del vestito? Guardate gli Uccelli del Cielo: non Séminano e non Mietono, né Raccolgono nei Granai; eppure il Padre vostro Celeste Li Nutre. Non Valete forse Più di Loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, Può Allungare anche di Poco la propria Vita? E per il vestito, perché vi Preoccupate? Osservate Come Crescono i Gigli del Campo: non Faticano e non Filano. Eppure, Io vi Dico Che neanche Salomone, con Tutta la Sua Gloria, Vestiva Come Uno di Loro. Ora, se Dio Veste Così l’Erba del Campo, Che Oggi C’È e Domani si getta nel forno, non Farà Molto di Più per voi, gente di poca Fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa Mangeremo? Che cosa Berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro Celeste, infatti, Sa Che Ne Avete Bisogno. Cercate invece, Anzitutto, il Regno di Dio e la Sua Giustizia, e Tutte Queste Cose vi Saranno Date in Aggiunta. Non Preoccupatevi dunque del Domani, perché il Domani Si Preoccuperà di Sé Stesso. A Ciascun Giorno Basta la Sua Pena». Parola del Signore. (Lode a Te o Cristo).
Preghiera della Sera
Cristo Gesù, anche Oggi ho Sperimentato attorno a me l’indifferenza di tanti riguardo al Tuo Messaggio di Amore. Ma non mi Scoraggio, poiché so Che mi Sei qui Accanto. Tu Hai Avuto tanta Pazienza con me, Hai Rispettato fino in fondo la mia Libertà. Ogni uomo ha i suoi Tempi. Ti Prego perché le persone Oggi incontrate Vengano Presto a Te.
Benedetto nei Secoli il Signore!
O Gesù, Tu Che da Sempre Vivi, non Ti Scordar di me!
Raccoglimento Solenne
(In Ginocchio)
– Dio, Sorgente e Principio di Ogni Benedizione, Effonda su di noi la Sua Grazia e ci Doni per Tutto l’Anno Vita e Salute. (Amen).
– Ci Custodisca Integri nella Fede, Costanti nella Speranza, Perseveranti e Pazienti Sino alla Fine nella Carità. (Amen).
– Dio Disponga Opere e Giorni nella Sua Pace, Ascolti Qui e in Ogni Luogo le nostre Preghiere e ci Conduca alla Felicità Eterna. (Amen).
– E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, Discenda Su di noi e con noi Rimanga Sempre. (Amen).
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Amen