Il Santo Vangelo del Giorno del Signore martedì 04 aprile 2023 – (Settimana Santa) – Con l’Amore e la Devozione Dovuti a Colui Ch’È Tornato tra noi nel Nome del Padre!

Poiché […]

Poiché “Il Potere di Cristo Espelle l’originaria causa di ogni male”, Dedichiamo il Santo Vangelo del Giorno all’Amore e alla Divina Misericordia di Gesù Salvatore – Tornato Nuovamente tra noi, affinché Conceda il Suo Perdono alle Anime Sante Abbandonate in Purgatorio e ai Defunti di Tutti i Tempi, Creature Tenere ma Private della Diffusa e Salvifica Preghiera di noi distratti Figli di quaggiù.  Per Grazia Ricevuta.

Io e un po' di briciole di Vangelo: aprile 2018

 

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

Ascolta la versione in Aramaico 1  (mp3)

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Confiteor

(da Recitarsi possibilmente in Ginocchio, Invocando la Divina Misericordia)

«Confesso a Dio Onnipotente e a voi, Fratelli, Che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.  E Supplico la Beata Sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, Fratelli, di Pregare per me il Signore Dio nostro.  Dio Onnipotente Abbia Misericordia di noi, Perdoni i nostri peccati e ci Conduca alla Vita Eterna.  Amen».

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Riflessioni dello Spirito

All’improvviso, Capirai la Vera Essenza del Cristo e Quel Che ci han di Lui celato! Avrai vergogna anche per Ciò, poiché non hai Abbandonato il tuo Cuore Mentre Egli Parlava della Verità – Che ci ostiniamo a non Vedere e a non voler ancora Udire.

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Atto di Dolore

O Gesù, mi Pento e mi Dolgo con Tutto il Cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i Tuoi Castighi e, soprattutto, perché ho offeso Te, Infinitamente Buono e Degno d’Essere Amato Sopra Ogni Cosa! Propongo – col Tuo Santo Aiuto, di non offenderTi mai più e di Fuggire le occasioni prossime di peccato.  Signore, Misericordia, Perdonami! Amen.

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Preghiera dal Cuore

(Atto di Amorevole Umiliazione ai Piedi della Santa Croce – in Ginocchio – 27 luglio 2019)

“Più numerosi dei Capelli del Mio Capo sono coloro che Mi odiano senza ragione.  Sono potenti i nemici che Mi calunniano: quanto non Ho Rubato lo Dovrei Restituire? Per Te Io Sopporto l’insulto e la vergogna Mi copre la Faccia; Sono un Estraneo per i Miei Fratelli, un Forestiero per i Figli di Mia Madre. Poiché Mi Divora lo Zelo per la Tua Casa, ricadono Su di Me gli oltraggi di chi Ti insulta.  Ma Io Innalzo a Te la Mia Preghiera, Signore, nel Tempo della Benevolenza; per la Grandezza della Tua Bontà, Rispondimi, per la Fedeltà della Tua Salvezza, o Dio”. (Sal 69(68),5.8-10.14.).

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Professione di Fede

(in Ginocchio)

“I Servi Fedeli alla Maestà del Figlio dell’Uomo Saranno Pastori Umili e Buoni per le genti del Mondo Nuovo, a Compimento della Gloria in Terra di Dio Padre Onnipotente! Amen”.

“Credo in un Solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra, e di Tutte le Cose Visibili e Invisibili.  Credo in un Solo Signore Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, Nato dal Padre Prima di Tutti i Secoli.  Dio da Dio, Luce da Luce, Dio Vero da Dio Vero, Generato –  e non Creato, della Stessa Sostanza del Padre.  Per Mezzo di Lui Tutte le Cose Sono State Create.  Per noi uomini e per la nostra Salvezza Discese dal Cielo, e per Opera dello Spirito Santo Si È Incarnato nel Seno della Vergine Maria e Si È Fatto Uomo.  Fu Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, Morì e Fu Sepolto e il Terzo Giorno È Risuscitato Secondo le Scritture; È Salito al Cielo, Siede alla Destra di Dio Padre Onnipotente e di Nuovo Verrà nella Gloria per Giudicare i Vivi e i morti e il Suo Regno non Avrà fine.  Credo nello Spirito Santo, Che È Signore e Dà la Vita e Procede dal Padre e dal Figlio, e Con il Padre e il Figlio È Adorato e Glorificato e Ha Parlato per Mezzo dei Profeti.  Credo nella Chiesa del Figlio dell’Uomo, una Santa Cattolica e Apostolica.  Professo un Solo Battesimo per il Perdono dei peccati e Aspetto la Risurrezione dei Morti e la Vita del Mondo Che Verrà! Amen”.

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La Settimana Santa

(In Ginocchio)

Nella Settimana Santa la Chiesa Celebra i Misteri della Salvezza, Portati a Compimento da Cristo negli Ultimi Giorni della Sua Vita, a Cominciare dal Suo Ingresso Messianico in Gerusalemme, Fino alla Sua Beata Passione e Gloriosa Risurrezione. La Domenica delle Palme «della Passione del Signore», nella Quale la Chiesa Dà Inizio alla Celebrazione del Mistero del Suo Signore, Morto, Sepolto e Risorto, Unisce Insieme il Trionfo Regale di Cristo e l’Annunzio della Sua Gloriosa Passione. I due Aspetti del Mistero Pasquale Vengano Messi in Luce nella Catechesi e nella Celebrazione di Questo Giorno. L’Ingresso del Signore in Gerusalemme Viene Commemorato con la Solenne Processione, con Cui i Cristiani, Imitando le Acclamazioni dei Fanciulli ebrei, Vanno Incontro al Signore al Canto dell’«Osanna».La Processione Sia Una Soltanto e Fatta Prima della Messa con Maggiore Concorso di Popolo, anche nelle Ore Vespertine Sia del Sabato che della Domenica. I Fedeli Si Raccolgano in una Chiesa minore o in altro luogo adatto fuori della Chiesa, Verso la Quale la Processione È Diretta. I Fedeli Partecipino a Questa Processione Cantando e Portando in mano Rami di Palma o di altri Alberi. Il Sacerdote e i Ministri Precedono il Popolo, Portando anch’Essi le Palme. Le Palme Vengono Benedette per Essere Portate in Processione. Conservate Religiosamente in casa, Richiamano alla mente dei Fedeli la Vittoria di Cristo Celebrata in Questo Giorno con la Processione.

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Fratelli e Sorelle Carissimi, se ci dicessero Che il Signore Gesù È Fisicamente sulla Terra non lo Crederemmo, poiché siamo stati abituati a Concepirlo unicamente Inchiodato alla Croce! Ma il Figlio dell’Uomo non È più Là da Sempre, Dove molti – pur Sapendo, Lo vorrebbero per terrene comodità.  Eppure, basterebbe osservare quanto accada, onde comprendere che Qualcosa stia Cambiando, specialmente in questi frangenti,  ma il timore incombe, mentre l’uomo vive con le sue misere certezze, che a nulla infine serviranno; la carne – cui tanto teniamo, tornerà alla polvere con tutti gli orpelli che abbiamo generato, e con essa le disperazioni di quaggiù. Leggendo il Santo Vangelo del Giorno, Accompagnati dai Meravigliosi e Illuminanti Messaggi Celesti e della Terra, Prepariamo i nostri Animi, dunque e per i Tempi Nuovi, affinché Siano Pronti ad Accogliere Colui Che tuttavia Si Manifesterà, pur senza ambasciatori! Preghiamo la Mamma Celeste, affinché ci Ripari Sotto il Suo Candido e Verde Manto. Buona Giornata a Tutti i Cuori in Ascolto.

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La Novena dei Defunti

La Divozione Verso le Anime del Purgatorio col RaccomandarLe a Dio, acciocché Le Sollevi nelle grandi Pene Che Patiscono – e presto Le Chiami alla Sua Gloria, È molto Cara al Signore, ed insieme È molto Giovevole a noi, poiché Quelle  Sono Sue Eterne Spose, ed all’Incontro Sono Gratissime verso chi Ottiene Loro la Liberazione da Quel Carcere, o almeno Qualche Sollievo nei Tormenti; onde, Giunte Che Saranno in Cielo, non Si Scorderanno certamente di chi ha Pregato per Esse. E Piamente si Crede Che Dio Palesi Loro le nostre Orazioni, affinché Preghino per noi. È Vero Che Quelle  non Sono in Istato di Pregare per Sé, poiché Stanno Ivi Come Ree Soddisfacendo le Loro Colpe; nondimeno, perché Sono molto Care a Dio, ben Possono Pregare per noi ed Ottenerci le Grazie. Santa Caterina di Bologna quando Voleva qualche Grazia Ricorreva alle Anime del Purgatorio e tosto Si Vedeva Esaudita; ed Attestava Che più Grazie, non Ottenute Ricorrendo ai Santi, Le Aveva Conseguite Ricorrendo alle Anime del Purgatorio. Del resto Sono Innumerevoli le Grazie Che Narrano i Devoti Aver Ricevute per Mezzo di Queste Sante Anime. Ma se noi vogliamo il Soccorso delle Loro Orazioni È Giusto, anzi È Dovere, Che  Le Soccorriamo colle nostre. Ho detto: anzi È Dovere perché la Carità Cristiana Richiede che noi Sovveniamo i Prossimi Che Stanno in Necessità del nostro Aiuto. Ma quali Prossimi Sono più Bisognosi del nostro Aiuto se non le Anime del Purgatorio – Che, Prive della Vista di Dio, Soffrono una Pena maggiore di qualunque Altra? E pensiamo che Ivi Facilmente Penano anche le Anime dei nostri Genitori, Fratelli, o di altri Parenti e Amici, ed Aspettano il nostro Soccorso. Pensiamo inoltre Che Quelle Sante Regine non Possono Aiutarsi da Sé, mentre Sono in Istato di Debitrici delle Loro Mancanze; Questo Pensiero Deve Maggiormente Infiammarci a SollevarLe Quanto più Possiamo. Ed in Ciò non solo daremo Gran Gusto a Dio ma ci Acquisteremo Grandi Meriti, e Quelle non Lasceranno di Ottenerci Molte Grazie da Dio, e specialmente la Salute Eterna. Io giudico per certo Che un’Anima, Finalmente Liberata dal Purgatorio per i Suffragi di qualche Divoto, Giunta Che È in Paradiso non Lascerà di Dire a Dio: “Signore, non Permettete Che si perda quegli Che Mi Ha Fatto Venire più Presto a GoderVi”.

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen! 

O Gesù, mi Pento e mi Dolgo con tutto il Cuore dei miei peccati, perché peccando ho Meritato i Tuoi Castighi, e molto più perché ho Offeso Te – Infinitamente Buono e Degno d’Essere Amato sopra ogni cosa. Propongo – col Tuo Santo Aiuto, di non OffenderTi mai più e di Fuggire le Occasioni Prossime di peccato. Signore, Misericordia, Perdonami. Amen.

Considerazione e Preghiere per la Novena

Raccomandiamo a Gesù Cristo ed alla Sua Santa Madre Tutte le Anime del Purgatorio, e Specialmente Quelle dei nostri parenti, benefattori, Amici e Nemici, e più Particolarmente l’Anima di Coloro per cui siamo Obbligati di Pregare. Ed Offriamo a Dio in Loro Suffragio le Seguenti Orazioni, considerando le grandi Pene Che Patiscono Quelle Sante Spose di Gesù Cristo.

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I. Molte sono le Pene che Quelle Anime Patiscono; ma la Maggiore È il pensiero che Esse – coi Loro peccati commessi in Vita, Sono State la Causa dei dolori Che Soffrono. O Gesù Salvatore, io tante volte ho Meritato l’inferno; che grande Pena sarebbe la mia se io fossi già dannato, in pensare di avermi io stesso Causata la mia dannazione? Vi Ringrazio della Pazienza Che Avete Avuto con me. Mio Dio, perché Voi Siete Bontà Infinita, io Vi Amo sopra ogni cosa e mi Pento con tutto il Cuore di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire che mai più OffenderVi; Datemi Voi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me, ed Abbiate Pietà ancora di Quelle Sante Anime Che Ardono in Quel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, O Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

II. L’altra Pena, Che molto Affligge Quelle Tenere Creature, È il tempo perduto in Questa Vita, in cui potevano Acquistare più Meriti pel Paradiso; e che a Questa Perdita non vi Possono più Rimediare, poiché Finito il Tempo della Vita È Finito ancora il Tempo di Meritare! Ah! Povero me, Signore, che da tanti anni Vivo su Questa Terra, e non ho acquistato altro che Meriti per l’inferno; Vi Ringrazio Che mi Date ancora tempo di Rimediare al mal fatto. Mi Pento, Mio Dio così Buono, di averVi dato Disgusto; Datemi il Vostro Aiuto, acciocché la Vita Che mi Resta la Spenda solo a ServirVi ed AmarVi. Abbiate Pietà di me, ed Abbiate ancor Pietà di Quelle Anime Sante che Ardono nel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto tormentate, o Gesù, ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

III. Un’altra gran Pena Tormenta Quelle Dolci Anime, ed È la Vista spaventosa dei Loro peccati che Stanno Purgando. Al presente – in Questa Vita, non si conosce la bruttezza dei peccati, ma ben si conosce nell’Altra Vita; e Questa È una delle maggiori Pene che Patiscono le Anime del Purgatorio. O Mio Dio, perché Voi Siete Bontà Infinita, io Vi Amo sopra ogni cosa e mi Pento con tutto il Cuore di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire che mai più Offender­Vi; Datemi Voi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me, ed Abbiate Pietà ancora di Quelle Dolci Anime Che Ardono nel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, O Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

IV. La Pena Che poi Affligge maggiormente Quelle Anime, Spose di Gesù Cristo, È il Pensare Che in Vita – con le Loro colpe, Han Dato Disgusto a Quel Dio Che ora Amano tanto. Alcuni Penitenti, anche su questa Terra, pensando d’aver Offeso un Dio Così Buono, sono arrivati a Morire di dolore. Le Anime del Purgatorio Conoscono assai più di noi Quanto È Amabile Dio, e Lo Amano con tutte le forze; ond’è Che Pensando di averLo Disgustato in Vita, Provano un dolore che supera ogni altro dolore. O Mio Dio, perché Voi Siete Bontà Infinita, mi Pento con tutto il Cuore di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire Che mai più OffenderVi; Datemi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me, ed Abbiate ancora Pietà di Quelle Sante Anime Che Ardono nel Fuoco e Vi Amano con tutto il Cuore.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

V. Un’altra gran Pena di Quelle Sorelle È lo Stare in quel ruoto e patire, senza sapere quando finiranno i Loro Tormenti. Sanno bensì per certo Che Saranno Liberate un Giorno, ma l’incertezza del quando giungerà il fine del Loro Penare È per Esse un Tormento ben grande. Misero me, Signore, se m’Aveste Mandato all’inferno! Ivi sarei certo di non uscire più da quella carcere di Tormenti. Vi Amo sopra ogni cosa, Bontà Infinita, e mi Pento con tutto il Cuore di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire che mai più OffenderVi; Datemi Voi la Santa Perseveranza; Abbiate Pietà di me ed Abbiate Pietà ancora di Quelle Sante Anime che Ardono nel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

VI. Quelle Benedette Anime quanto Sono Consolate dalla Memoria della Passione di Gesù Cristo e del Santissimo Sacramento dell’Altare, poiché per Mezzo della Passione Si Trovano Salve e per Mezzo delle Comunioni e delle Sante Messe Hanno Ricevuto e Ricevono tante Grazie. Altrettanto, Sono Tormentate dal Pensiero di Essere State ingrate in Vita a Questi Due Grandi Benefici dell’Amore di Gesù Cristo. O Mio Dio, Voi anche per me Siete Morto, e tante volte Vi Siete Dato a me nella Santissima Comunione, ed io Vi ho pagato sempre d’Ingratitudine! Ma ora Vi Amo sopra ogni cosa, mio Sommo Bene, e mi Pento più che di ogni male di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire che mai più OffenderVi; Datemi Voi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me ed Abbiate ancora Pietà di Quelle Sante Anime Che Ardono nel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

VII. Accrescono poi la Pena di Quelle Sorelle tutti i Benefici Particolari Ricevuti da Dio, come: l’essere Nate in paesi Cattolici, l’essere State Aspettate a Penitenza e Perdonate dei Loro peccati. Si, perché tutti fanno conoscere maggiormente l’ingratitudine che hanno usato con Dio. Ma chi più ingrato di me, o Signore? Voi mi Avete Aspettato con tanta Pazienza, più volte mi avete Perdonato con tanto Amore, ed io – dopo tante Promesse, sono tornato ad OffenderVi. Dèh, non mi Mandate all’inferno, dove non potrò più AmarVi. Mi Pento, Bontà Infinita, di averVi Offeso; Prometto di prima Morire che mai più OffenderVi. Datemi Voi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me, ed Abbiate ancora Pietà di Quelle Sante Anime.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

VIII. Di più è una Pena troppo amara per Quelle Amabili Figlie il pensare Che Dio – in Vita, Ha Loro Usato tante Misericordie Speciali, non Usate con gli altri; ed Esse coi Loro peccati L’hanno Costretto a PunirLe e CondannarLe all’inferno, benché poi, per Sua sola Misericordia, Abbia Loro Perdonato e Le Abbia Salvate. Eccomi, Dio Mio! Uno di questi ingrati sono io: ho disprezzato il Vostro Amore e Vi ho Costretto a Condannarmi all’inferno. Bontà Infinita, ora Vi amo sopra ogni cosa e mi Pento con tutta l’Anima di averVi Offeso. Vi Prometto di prima Morire che mai più OffenderVi; Datemi Voi la Santa Perseveranza, Abbiate Pietà di me, ed Abbiate ancora Pietà di Quelle Sante Anime Che Ardono nel Fuoco.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

IX. Grandi, sono – insomma, tutte le pene di Quelle Creature dell’Onnipotente: il fuoco, il tedio, l’oscurità, l’incertezza del quando saranno Liberate da Quel Carcere; ma fra tutte, la Pena maggiore di Quelle Sante Spose È lo Star Lontane dal Loro Magnifico Sposo, e private di vederLo. O Dio Mio, come ho potuto io viver tanti anni lontano da Voi e privo della Vostra Grazia? Bontà Infinita, io Vi Amo sopra ogni cosa e mi Pento con tutto il Cuore di averVi offeso. Vi Prometto di prima morire che mai più OffenderVi; Datemi la Santa Perseveranza, e non Permettete ch’io abbia a vedermi un’altra volta in disgrazia Vostra. Abbiate Pietà, Vi Prego, di Quelle Sante Anime; Alleggerite le Loro pene, ed Abbreviate il Tempo del Loro Esilio, ChiamandoLe presto ad AmarVi a Faccia a Faccia in Paradiso.

O Madre di Dio, Maria, SoccorreteLe Voi colle Vostre Potenti Preghiere e Pregate anche per noi, che siamo ancora in pericolo di dannarci.

Pater, Ave.

Quelle Figlie e Quelle Spose, Che Son tanto Tormentate, o Gesù, Ché Voi L’Amate, Consolate per Pietà.

(Tratto da: “Filotea per i Defunti”;  Imprimatur: In Curia Archiep., Mediolani, die 18 octobris 1901. S. A. M. Mantegazza, Ep. Famag., Vie. gen.).

Credo

Gloria al Padre …

Salve Regina …

Requiem …

Angelo di Dio …

Gloria a Dio … 

Preghiera

O Dio, Creatore e Redentore di tutti i fedeli, Concedete alle Anime dei Defunti l’Universale Remissione dei peccati. Le nostre umili Preghiere Ottengano Loro il Perdono Che Hanno sempre Desiderato. Grazie Gesù, Vi Amiamo e Vi Adoriamo, e Vi chiediamo Perdono per Coloro Che ci hanno lasciati e Che Speriamo Siano Vicini a Voi; e Confidiamo che anche a noi un giorno – quando Vorrete, ci Chiamerete e ci Perdonerete, Tenendoci Vicini a Voi, Bene Infinito, perché noi Crediamo Che Voi Siete Dio e ci Avete Salvati, Sacrificandovi sulla Croce. Grazie! Amen.

A Maria Addolorata

O Madre, Tu Hai Conosciuto il Dolore, ma l’Hai Vinto Riempiendolo d’Amore. Tu Hai Camminato sulle Orme di Gesù e non Ti Sei Fermata quando Hai Visto Che Andavano Verso la Croce. Tu Hai Creduto Che Dio È Amore. Tu Hai Creduto Che l’Amore È Onnipotente. Tu Hai Creduto Che la Bontà, quando È Crocifissa, Vince e Risorge. O Madre, Tu ora Pensi a noi e Soffri per noi; Tu ora Desideri Che Nasca in noi il Tuo Figlio Gesù. Aiutaci, Madre, perché noi siamo deboli nella Fede! Prendici per mano e Guidaci sulla Via del Vangelo, per Far Fiorire di Speranza ogni Dolore e per Cantare il Magnificat coi Piccoli e gli Umili di tutta la Terra, nell’attesa della Grande Festa del Cielo. Amen.

Implorazione

Gesù, Giuseppe e Maria, Siete la Gioia dei nostri Cuori e la Salvezza delle nostre Anime. Benediteci e Accompagnateci Sempre nel Cammino della nostra Vita Terrena, finché Dio non ci Chiamerà. Grazie! Amen.

Apocalisse 14 :7

«L’Angelo Diceva con Voce Forte: “Temete Dio e Rendetegli Gloria, perché È Venuta l’Ora del Suo Giudizio. Adoratelo, Creature del Cielo e della Terra, del Mare e delle Sorgenti d’Acqua”».

Inno alla Divina Misericordia

O Gesù, Perdona le nostre colpe, Preservaci dal Fuoco dell’inferno, Porta in Cielo tutte le Anime, specialmente le più Bisognose della Tua Misericordia.

Supplica

Maria, Regina della Pace e della Rivelazione, Prega per noi e per il mondo intero.

Esortazione

“Popolo di Dio, Che Ami con Cuore Puro il Tuo Creatore, Proclama al mondo Che il Figlio Prediletto È Nuovamente quaggiù, sulla Terra, tra noi, ……. e Avrai Salva la Vita!”.

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

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Ode al Signore

(In Ricordo d’un’Insegnante Davvero Molto Particolare: la Signora Anna Sansini: R.i.P.! 03 aprile 2023 A.D.)

“Sei Tu il mio Pastore, Signore Gesù, ed io non manco di nulla! Su Pascoli Erbosi mi Fai infatti Riposare e ad Acque Tranquille Tu mi Conduci.

Sei Tu il mio Pastore, Signore Gesù, ed io non manco di nulla, nemmeno quando i nemici di quaggiù mi calunniano, perché malevolmente esortati dal Tuo nemico! Quand’anche dovessi inoltrarmi in valle oscura non temerei alcun male, poiché il mio Povero Cuore, mio Signore e Pastore, È Accanto a Te.
Anche per Ciò, o Figlio dell’Uomo, mi Guidi e Rinfranchi nel Giusto Cammino della Vita, Portando con Amore il mio Animo tra le Braccia del Magnifico Creatore! Al Suo Santo Nome, pertanto e col Tuo Sostegno, l’Anima mia Anela, onde Poter poi Operare per l’Eternità.

Benché il Tutto non Sia Già poca Cosa, non solo in Ciò Sta la mia Gioia, poiché per Grazia ho la Certezza Che Preparasti anche per me il Tuo Paradiso, giacché per Volontà del Magnifico Creatore, Sei Tu il mio Pastore, Signore Gesù, ed io non manco quindi di nulla!”.

Messaggio di Gesù Cristo

(A Giovanni – 03 aprile 2023)

“Figlio e Amico del Mio Divin Cuore, Continua a Divulgare Quanto ti Detterò, perché il mondo sta per Entrare in una Nuova Fase della Storia, Colma di Inattese Rivoluzioni per l’Intero Genere umano, benché Citate da Sempre in Ogni Luogo! Pochi Considerano Adeguatamente il Contenuto delle Sacre Scritture, trascurandone il Senso Più Intrinseco, come a voler gettare all’Aria la Salvezza. Va’ Avanti per la Strada Che Pian Piano lo Spirito Mio Indicherà al tuo Cuore, ma non Curarti di quanto attorno a te noterai Verificarsi, Badando Unicamente alle Parole Mie Che Dimorano Stabilmente ormai in te, perché Io Sono il Signore Gesù, La Giustizia del Padre Celeste in Terra”.

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Testimonianza

(Riceviamo e pubblichiamo – 02 aprile 2019)

 In Ginocchio

 

….. una gran parte delle genti del mondo nemmeno immagina Quanto Stia per Accaderci, benché si continui ancora a sciupare il Prezioso Tempo in inutili discussioni circa i ruoli da tener quaggiù, nonostante l’imperversante caos diffuso ormai ovunque.   Il male – infatti, lasciando credere di non esistere, ha potuto agire indisturbato, approfittando non solo delle nostre terrene distrazioni e tentazioni, ma finanche della superficialità dei “mercanti del Tempio”, protesi parimenti ad aggiudicarsi vesti e posti d’effimero onore, tradendo – così, la Memoria della Eterna Parola del Padre e la Fonte Stessa della Generata Vita Prediletta, pur se benché allevati – quei Figli ingrati, proprio sulla Sofferenza della Croce di Gesù.   Benché Sia non Facile Compenetrarsi in Ciò, “V’È un Nuovo Ragazzo in Città” e il Cristo di Dio È Già tra noi e Pronto – quindi, alla Sua Seconda Manifestazione in Terra, Che Avverrà nei Tempi e Modi Stabiliti da Colui Che È l’Origine d’Ogni Cosa, Che mai Potrà Dimenticare – altresì, la Sua Promessa Solenne al Popolo Eletto – agli Ebrei, i nostri Fratelli Maggiori, Che Riconosceranno – infine, la Vera Via della Storia Celeste.   È Sì un’Eredità Forte – Quella Ricevuta da alcune Creature, ma nulla Accade a caso, pur tra lo Stupore Generale, avendo tuttavia noi Umilmente Conosciuto la Luce della Verità.

Monsignor Claudio Gatti: il Vescovo Ordinato Direttamente da Dio!

“Pacem in Terris”

(agli uomini di Buona Volontà) 

“Se comprendessimo quanto Diversa dalla nostra Sia la Giustizia Divina, molte cose non sarebbero tali, poiché la Verità non è parola dell’uomo ma dell’Agnello di Dio!”.

“La Pietra Scartata dai costruttori È Diventata Testata d’Angolo!”.

Il 1° aprile 1998, il futuro Vescovo ordinato da Dio è stato ingiustamente sospeso a divinis dall’autorità ecclesiastica, solo per aver ubbidito all’Ordine di Dio di Celebrare la Santa Messa l’8 marzo 1998, giorno del trentacinquesimo anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale, nel luogo taumaturgico di via delle Benedettine. A distanza di dieci anni, questa illegittima ed invalida decisione e le successive, altrettanto ingiuste, si sono ritorte contro i nemici di Dio: Gesù Eucaristia e la Madre dell’Eucaristia Hanno Trionfato in tutto il mondo. La Pietra scartata dai costruttori È Diventata Testata d’Angolo. Il 1° aprile 2008, esattamente dieci anni dopo l’ingiusta condanna, S.E. Mons. Claudio Gatti, ci ha svelato dei Particolari importantissimi che si aggiungono al racconto già conosciuto di quegli Avvenimenti, Che Fanno parte della nostra storia, Che un domani Diventerà, come Ha Detto Gesù, anche Storia della Chiesa.

Il primo aprile del 2008, esattamente dieci anni dopo la sua ingiusta sospensione a divinis, il Vescovo Ordinato da Dio, Sua Eccellenza Monsignor Claudio Gatti, ha portato a conoscenza della comunità alcuni Particolari che, dieci anni fa, per diversi motivi, non era ancora opportuno svelare integralmente.

Il nostro Vescovo, solo in un secondo momento, ha compreso il perché di questi eventi per lui molto dolorosi e ce ne ha resi partecipi.

Per far meglio comprendere al lettore lo svolgersi degli Avvenimenti è opportuno fare un piccolo passo indietro, nonché un breve riassunto.

Il cardinal vicario Camillo Ruini, l’8 dicembre del 1994, aveva proibito a Don Claudio Gatti di Celebrare la Santa Messa nel luogo taumaturgico di via delle Benedettine, con il pretesto di voler esaminare l’attività del Movimento Impegno e Testimonianza e di studiare le Apparizioni della Madre dell’Eucaristia.

A tal fine istituì una commissione che avrebbe dovuto interrogare i Testimoni e fare tutte le verifiche del caso, nonché analizzare le numerose Ostie Che Hanno Sanguinato nel luogo taumaturgico (fino ad oggi sono avvenuti complessivamente 185 Miracoli Eucaristici).

Niente di tutto questo è stato mai fatto.

Se lo stesso Don Claudio Gatti, responsabile del Movimento, allora ancora semplice Sacerdote, non avesse incoraggiato alcuni membri della comunità ad andare in Vicariato, questi ecclesiastici non avrebbero incontrato nessun membro della comunità.

Se il futuro Vescovo Ordinato da Dio non si fosse recato in prima persona da loro, a riferire periodicamente, gli uomini della Chiesa avrebbero saputo ben poco.

L’impegno della commissione era quello di verificare, ma, dopo tre anni e mezzo, nulla era stato fatto, in quanto era già stata delineata la linea di condotta: arrivare alla condanna del Sacerdote ed aspettavano solo un appiglio.

Appiglio che non avrebbero mai trovato nella condotta esemplare di Don Claudio Gatti, che ha sempre Esercitato il Ministero Sacerdotale in pieno accordo con i Precetti ed i Dettami della Chiesa. È Stato Proprio Dio, Che Conosce le intenzioni degli uomini, a Far Uscire allo scoperto i Suoi nemici, Ordinando a Don Claudio di Celebrare la Santa Messa, ed Indicando la data dell’8 marzo 1998, trentacinquesimo anniversario della Sua Ordinazione Sacerdotale.

“Io Gesù, Voglio qui la Santa Messa. Io Gesù, Voglio Qui l’Eucaristia Consacrata dal Mio Sacerdote”. (Lettera di Dio, 22 febbraio 1998).

In quei giorni, Don Claudio Gatti, lacerato fra l’obbedienza a Dio e l’Amore per la Chiesa, ha cominciato a porsi diversi interrogativi che lo hanno lacerato e la sua Sofferenza aumentava man mano che si avvicinava la data dell’8 marzo.

A questi interrogativi per anni Don Claudio non ha saputo dare una risposta.

“Perché Dio mi Mette in aperto contrasto con l’autorità ecclesiastica – si chiedeva il Sacerdote – perché mi devo mettere in una situazione di aperta ribellione, proprio io che ho sempre Predicato Obbedienza e Docilità? Perché devo essere considerato come uno che spacca l’unità della Chiesa?”.

A queste domande il Vescovo ha trovato una risposta solo recentemente, ma ne parleremo più avanti. Di fronte all’Ordine di Dio, Don Claudio ha chinato il capo e ha detto: “Sono pronto ad essere condannato”, perché era sicuro che da Questa Sua Obbedienza a Dio gli uomini avrebbero trovato il pretesto per condannarlo.

Il nostro Vescovo è in buona compagnia, infatti anche nei Riguardi di Gesù i dottori del tempio, non avendo trovato nessun capo d’accusa, furono costretti a rintracciare due Testimoni che lo avevano sentito dire che avrebbe distrutto il tempio di Dio e riedificato in tre giorni. Il 27 febbraio 1998, Don Claudio ha spedito al cardinal Ruini una lettera nella quale chiedeva, a Nome del Signore, il permesso di Celebrare la Santa Messa l’8 marzo.

La Celebrazione era richiesta “una tantum” e solo per la circostanza dell’anniversario Sacerdotale.

Don Claudio ha allegato alla missiva anche il Messaggio di Gesù del 22 febbraio, nel Quale il Signore gli Chiedeva di Celebrare la Messa l’8 marzo.

Il 5 marzo il Vicegerente, Monsignor Cesare Nosiglia, ha telefonato a Don Claudio comunicando il netto rifiuto del cardinal Ruini di fronte alla richiesta della Celebrazione di Quell’Unica Santa Messa.

“Il cardinale ha ricevuto la tua lettera – ha spiegato Nosiglia per telefono – non ti accorda la facoltà di Celebrare l’8 marzo e ti chiede Obbedienza alle sue direttive”.

Don Claudio ha risposto con fermezza: “Non posso ubbidire a voi perché disubbidirei a Dio” e ancora: “Di fronte ad un Ordine di Dio sono disposto anche a perdere la Vita, pur di rispettarlo”. Il giorno successivo, 6 marzo, si è presentato, senza nessun preavviso, in via delle Benedettine, il cancelliere del vicariato, don Giuseppe Tonello, che ha voluto vedere immediatamente Don Claudio.

Don Tonello gli ha letto il decreto di Ruini, decreto nel quale il porporato minacciava la sospensione a divinis se il Sacerdote avesse celebrato la Messa l’8 marzo.

Terminata la lettura del decreto, don Claudio l’ha piegato e posato sulla sua scrivania, dicendo: “Ora facciamo riposare questo decreto, perché lei sa bene che poiché lo ricuso, chiedo un nuovo decreto”.

Infatti, secondo il codice di diritto canonico, nei dieci giorni che vanno dal momento della comunicazione del primo decreto, alla comunicazione del secondo, viene sospeso l’ordine dato.

Era il 6 marzo e Don Claudio aveva manifestato chiaramente la sua intenzione di ricusare il decreto.

Quindi, la Santa Messa celebrata da don Claudio l’8 marzo era fuori dalla proibizione del decreto, perché per dieci giorni, cioè dal 6 marzo al 16 marzo 1998 il decreto era sospeso.

È stata punita quindi un’azione commessa durante la sospensione del decreto.

È stato sospeso a divinis un Sacerdote solo perché ha fatto ciò che tutti i Sacerdoti dovrebbero fare ogni giorno con Amore: la Celebrazione Eucaristica, l’atto di Culto più importante e più Gradito a Dio. Don Claudio ha poi perfezionato la ricusazione del decreto, nel limite dei prescritti 10 giorni. Infatti il ricorso, col quale si chiedeva la revoca del decreto, è stato spedito il 14 marzo al cardinal Ruini.

Gli alti prelati si sono aggrappati anche al fatto che sulla lettera scritta dal Sacerdote non c’era la data, dimenticandosi che fa fede il timbro postale, che Testimoniava appunto la data del 14 marzo. L’8 marzo 1998, il Vescovo, Obbedendo a Dio, ha Celebrato forse una delle Sante Messe più sofferte della sua Vita e ha anche pianto durante la Consacrazione.

Il Sacerdote non temeva le conseguenze del suo gesto, ma sapeva che sarebbe stato strumentalizzato per colpire le Apparizioni, i Miracoli Eucaristici e negarne l’Origine Soprannaturale. Il 21 marzo un messo del vicariato ha lasciato un plico in via delle Benedettine nel quale era contenuta la convocazione di don Claudio in Vicariato per le ore 13 del 1° aprile. Il 27 marzo il Vicegerente, Mons. Nosiglia, ha chiamato di nuovo don Claudio confermandogli la convocazione. Il 1° aprile 1998, don Claudio si è recato in Vicariato, era molto sereno e ha portato con sé l’Eucaristia Che Aveva Sanguinato il 22 marzo, ponendoseLa sul Cuore per avere il coraggio di affrontare “i lupi rapaci in veste d’Agnello”.

Don Claudio quindi è stato ricevuto e condotto in una stanza nella quale erano presenti Mons. Nosiglia, Don Tonello e il vicario giudiziale, padre B. Martinello.

A don Claudio è stata letta la lettera di Ruini, non presente all’incontro, contenente la notifica della sanzione della sospensione a divinis, lettera alla quale il Vescovo dell’Eucaristia risponderà punto per punto.

Mons. Claudio Gatti ci ha confidato che Nosiglia era molto teso, lui, invece, era molto calmo.

Subito dopo è stato redatto il verbale, la Madonna Era accanto a don Claudio e lo Ha Aiutato; il Sacerdote ha corretto il verbale, ha fatto scrivere ciò che lui voleva, praticamente lo ha dettato lui stesso.

Don Claudio si è poi preoccupato della situazione Spirituale di Mons. Nosiglia e ha chiesto di parlare da solo con lui, perché sapeva a cosa sarebbe andato incontro rinnegando Dio.

A quel punto, don Tonello e padre B. Martinello sono usciti dalla stanza, ma non si sono resi conto che nell’anticamera c’era un membro della comunità che aveva accompagnato il Sacerdote, che ha sentito chiaramente padre B. Martinello dire a Don Tonello: “don Gatti ha le idee molto chiare”.

Quando poi don Claudio è rimasto solo con il vescovo Nosiglia, gli ha detto: “Cosa state facendo? Davanti a Dio, alla Chiesa e alla storia vi siete assunti delle gravi responsabilità, il vostro operato sarà sconfessato e le vostre decisioni saranno dichiarate invalide ed illegittime”.

Nel tentativo di aiutare e salvare Nosiglia, don Claudio ha affermato: “Se vuoi salvarti, allontanati da Roma, chiedi una diocesi, scappa da Roma”.

Il Sacerdote, cresciuto alla Scuola della Madonna, ha aggiunto: “Per noi è un vanto soffrire ora per l’Eucaristia, presto si realizzerà il Trionfo dell’Eucaristia e ci sarà il nostro Trionfo, ma voi quale sorte avrete?”. Don Claudio ha quindi preso l’Eucaristia Che Aveva Sanguinato il 22 marzo, si è Inginocchiato in profonda Adorazione, nella Speranza che il confratello avesse un moto di Spirito, un rialzo morale, un momento di lucidità.

La Speranza era anche quella che la Presenza di Gesù Eucaristia lo Aiutasse a scuotere la sua Coscienza e che lo Aiutasse ad ammettere che stava sbagliando.

Nosiglia, in quel momento, poteva decidere di stare dalla Parte di Dio o contro di Lui.

Don Claudio, anche se non vedeva il volto del Vicegerente, ha capito che stava combattendo, ed ha Pregato affinché potesse riportare vittoria, ma la paura del cardinale Ruini è stata più forte, e quindi, con uno sguardo duro, usando un’espressione forte, ha detto: “Cosa mi hai portato? Per noi Quello È un Pezzo di Pane, buttaLo!”.

Il Vescovo dell’Eucaristia ci ha confidato che solo successivamente ha capito che quello sguardo duro di Nosiglia, non era rivolto contro di lui, ma contro chi lo aveva messo in quella brutta situazione: Ruini. Pochi istanti dopo sono tornati gli altri due Sacerdoti, hanno letto il verbale, don Claudio lo ha firmato e, salutando Nosiglia, gli ha detto: “Prega per me, non perché ho sbagliato, ma perché abbia la forza di accettare serenamente ciò che di male e di cattivo avete fatto voi”.

Nosiglia ha così risposto: “Prega anche tu per me”.

Don Claudio, alzando gli occhi al Cielo, ha aggiunto: “Spero e mi auguro che ci ritroveremo dall’Altra Parte tutti e due insieme”.

Don Claudio è quindi uscito dal Vicariato e si è recato in piazza San Giovanni, dove Marisa, quasi tutti i giovani e numerosi adulti della comunità lo stavano aspettando.

Erano stati avvertiti del suo arrivo.

Erano stati in Adorazione, nella Basilica Lateranense, per tutto il tempo dell’incontro.

La Madonna Era sia con coloro che Pregavano, sia con don Claudio che stava combattendo per Difendere Gesù Eucaristia e la Verità.

Diversi membri della comunità, vedendo il Sacerdote sereno e sorridente, hanno pensato che non fosse stato condannato, che l’incontro fosse andato a buon fine.

Marisa, che era stata in Bilocazione con la Madre dell’Eucaristia per tutto il tempo accanto al Sacerdote, sapeva come erano andati i fatti e ha esclamato: “No, l’incontro non è andato bene, l’hanno Crocifisso!”. Don Claudio, quella stessa sera, si è trovato nella condizione di Consolare i suoi Figli Spirituali che, da piazza San Giovanni, lo avevano raggiunto in via delle Benedettine: “Asciugate le Lacrime, fate tornare il Sorriso sui vostri volti, aprite il Cuore alla Speranza – sono state le toccanti Parole di don Claudio ai suoi figli più giovani – perché questo è un giorno di Vittoria e di Trionfo”.

Gesù vi Ha Fatto l’Onore di Soffrire qualcosa per Lui e a me e a Marisa Ha Chiesto di Immolarsi per Lui. Oggi mi sento più Sacerdote, più Simile a Cristo, perché sono anche Vittima, posso dire con Gesù di essere Sacerdote e Vittima.

Ai primi Cristiani veniva chiesto di non Adorare Gesù e a Causa del loro rifiuto venivano perseguitati, flagellati e uccisi.

Essi hanno versato il Sangue in modo cruento, noi lo versiamo in modo incruento, Amando l’Eucaristia, per La Quale siamo pronti a dare la Vita.

Ora cantiamo “Vieni Maria”, invitiamo la Madre dell’Eucaristia a Venire in mezzo a noi e come Segno di Vittoria, di Tripudio, Desidero che accogliate la Madonna con lo sventolare i fazzoletti come fossero bandiere e stendardi”.

I giovani hanno subito sventolato i fazzoletti in attesa dell’Apparizione.

Il più assoluto segreto su Questa Lettera di Dio è stato mantenuto per 10 anni, fino a quando Sua Eccellenza Mons. Claudio Gatti, il primo aprile del 2008, ha sciolto la consegna del silenzio perché gli È Stato Ordinato dall’Alto di Rivelarne i Contenuti.

Di seguito ne pubblichiamo alcuni stralci.

La Madre dell’Eucaristia Ha Elogiato il comportamento e il coraggio di Don Claudio: “Il vostro Sacerdote ha combattuto la battaglia, ha fatto un gesto di grande eroismo che nessun Sacerdote della Terra avrebbe fatto, per paura, anzi, avrebbe rinnegato l’Apparizione Eucaristica, pur di sentirsi a posto, pur di avere tutto dai grandi Sacerdoti“. La Madonna Ha poi Aggiunto:”Capisco, Mio Caro Sacerdote Prediletto, la tua grande Sofferenza, ma anche il tuo grande Eroismo, tu puoi dire: ‘porto la Palma del Martirio’, hai fatto tutto ciò che potevi fare, piccolo Sacerdote davanti agli uomini, ma Grande agli Occhi di Dio, hai Amato, Ami, sai Amare… il vostro Sacerdote ha subito il Martirio“. La Madre dell’Eucaristia, Riempiendo di Gioia i Cuori dei presenti, Ha poi Affermato: “Tu, Mio Caro Sacerdote Prediletto, sei grande, molto grande, per questo Dio Padre Mi Ha Mandato per Dirti: ti Dichiariamo Santo!”.

E ancora: “Questo decreto non è valido, in esso c’è insincerità, anche tutti gli altri decreti non sono veri”. “Hai fatto di tutto, hai cercato di salvare anche il Vicegerente – Ha Continuato la Mamma Celeste – ora sta a lui decidere da quale parte stare“, e poi un’altra Carezza Materna rivolta sempre al Sacerdote: “Sii forte, porta la Palma del Martirio e fai vedere e conoscere la tua Santità”.

Poi È Venuto Gesù, Che Ha Detto: “Dio Padre ti Ha Dichiarato Santo, Dio Padre Ci Ha Chiamato Uno ad Uno e Ci Ha Detto: Andate in Quel Luogo Taumaturgico perché oggi Dio Ha Santificato don Claudio Gatti, poi toccherà a Marisella” (Come poi È Avvenuto il 2 maggio del 1999 – N.d.R.). Don Claudio Gatti, nei giorni seguenti, ha scritto a Ruini confutando punto per punto tutta la sua lettera di condanna. Don Claudio sapeva che dal punto di vista giuridico, la lettera del Vicario Generale non aveva valore, ed ha cercato di fare opposizione, rivolgendosi ad un legale rotale, esperto di diritto canonico, che ha affermato: “Guardi, in Vaticano c’è una legge non scritta che dice che i superiori hanno sempre ragione, non si aspetti qualcosa di buono per lei.

Nessuna Congregazione Romana metterà mai in discussione l’autorità del vescovo”.

Don Claudio, comunque, Incoraggiato dalla Madonna, anche per lasciare una Testimonianza, ha scritto una lettera appellandosi alla Congregazione per il Clero di cui era prefetto il cardinale Dario Castrillon. Le Congregazioni, in appello, esaminano le carte e i procedimenti per vedere se ci sono dei difetti, dei vizi di forma e, se tutto è a posto, danno ragione al superiore.

Il cardinale Castrillon, messo sull’avviso da Ruini, si è servito di una Testimonianza falsa e ha indicato una data per un’altra.

La Testimonianza falsa è quella di don Claudio Cazzola, allora Parroco della Parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe, il quale ha affermato che don Claudio Gatti aveva Celebrato la Santa Messa l’8 marzo del 1997.

In Verità don Claudio ha Celebrato la Messa l’8 marzo del 1998, e non l’anno precedente, inoltre, don Claudio Cazzola non era presente a Questa Celebrazione Eucaristica.

La Congregazione per il Clero ha usato una Testimonianza falsa e ha indicato una data non corretta.

Don Claudio ha scritto alla Congregazione per il Clero mettendo in evidenza queste falsità, ma nessuno gli ha mai risposto, nonostante fosse evidente l’ingiusta e l’illegittima condanna del Sacerdote. Abbiamo già parlato dei laceranti interrogativi che si è posto in quei giorni don Claudio Gatti, nel Momento in Cui Gesù gli Chiedeva una Cosa e l’autorità ecclesiastica gliene chiedeva una esattamente opposta.

Il Signore Ha Fatto Comprendere, negli anni successivi, al Vescovo dell’Eucaristia, i Motivi per i Quali Ha Portato il Sacerdote nella condizione di doversi confrontare aspramente con l’autorità ecclesiastica.

Il Vescovo ci ha Rivelato le Ragioni lo scorso primo aprile, a dieci anni esatti dalla sua sospensione a divinis.

Questa condanna, seguita poi da quella della riduzione allo stato laicale, entrambe subite ingiustamente, hanno dei significati precisi.

Il primo è quello di smascherare queste persone, perché un domani apparirà chiaro a tutti che erano in malafede e saranno condannate, inoltre tutti i loro atti saranno dichiarati nulli ed invalidi.

Si capirà quindi che erano lupi in veste d’Agnello, che erano mercenari e non Pastori, perché le loro stesse azioni li condanneranno.

Infatti, Uno dei Compiti della Grande Missione Che Dio Ha Affidato al Vescovo ed alla Veggente È proprio Quello di smascherare i nemici dell’Eucaristia.

Inoltre, la sospensione a divinis e la riduzione allo stato laicale hanno restituito al Vescovo quella piena e totale Libertà che prima, come Sacerdote incardinato nella diocesi di Roma e dipendente dalla stessa, non aveva.

È stato proprio per questa Libertà che il vescovo dell’Eucaristia ha potuto scrivere tutte quelle numerose lettere e soprattutto indirizzarle a tutta la gerarchia cattolica.

Lettere in cui Difende la Verità, i 185 Miracoli Eucaristici Avvenuti nel Luogo Taumaturgico, le numerose Teofanie Trinitarie, le Apparizioni della Madre dell’Eucaristia.

Inoltre denuncia le ingiustizie e gli “abusi di potere“, come li Ha Definiti Gesù da parte dei vertici ecclesiastici contro di lui.

Gli uomini della Chiesa non potevano più dire nulla, non potevano più comandare nulla e non potevano più chiedere al Vescovo Obbedienza. Le loro cattive, ingiuste e malvagie azioni si sono ritorte contro di loro e la Verità, Che È Dirompente di per Sé, Sta Emergendo e Venendo Fuori come una Sorgente che inonda il terreno circostante. Abbiamo potuto Liberamente e senza chiedere l’autorizzazione all’autorità ecclesiastica stampare le Lettere di Dio, pubblicarLe sul giornalino e sul sito Internet della nostra comunità.

È stato possibile diffondere gli Insegnamenti, Aiuti e Incoraggiamenti di Gesù Eucaristia e della Madonna, Perle Preziose che alcuni avrebbero voluto censurare, come hanno censurato Papa Giovanni Paolo II quando, in un’udienza del mercoledì disse: “Maria, Madre dell’Eucaristia, vi Protegga tutti”. Questi ecclesiastici hanno capito che il loro comportamento, le loro ingiuste condanne sono come degli autogol o dei boomerang che si stanno ritorcendo contro di loro.

Si sono resi conto che hanno sbagliato, anche se per la loro superbia e il loro orgoglio non l’ammetteranno mai.

Il Vescovo dell’Amore ha avuto Da Dio la Conferma di tutti questi suoi pensieri, in uno dei frequenti Colloqui mattutini fra lui, la Veggente Marisa Rossi e Dio Padre. “Dio mi Ha Dato la Risposta e mi Ha Detto Che sono disperati per quello che hanno fatto, perché si sta ritorcendo contro di loro, ma non possono più arrestare nulla”.

Lo potrebbero fare solo se chiamassero il Vescovo e riconoscessero che la sua Ordinazione Episcopale È di Origine Divina.

Dio Ha Anche Aggiunto, Rivolto a Mons. Claudio Gatti: “Non ti illudere, perché sono ancora forti, sono come un muro potente che vi fronteggia e vi minaccia“. San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, Ha Scritto: “Se le potenze di questo mondo avessero conosciuto i Piani di Dio, non avrebbero Crocifisso il Salvatore“ (I Cor. 2,8). Se i potenti uomini della Chiesa avessero pensato che, condannando il Vescovo dell’Eucaristia, avrebbero favorito lui e sfavorito se stessi, non avrebbero fatto quello che hanno fatto. Ciò non significa che queste condanne non abbiano provocato un’enorme sofferenza al Cuore del Vescovo Claudio Gatti.

Anche in questo, il Vescovo Ordinato da Dio È Simile al Cristo del Getsemani, Che Ama Profondamente e Sente particolarmente Vicino, in Quanto Partecipa alla Sua Sofferenza e Ripete nel Suo Cuore il grido: “Mio Dio, Mio Dio, perché Mi Hai Abbandonato?”.

Fa sue anche le altre Parole del Redentore: “Padre, se Puoi, Allontana da Me Questo Calice, ma Sia Fatta la Tua Volontà, non la Mia”.

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Implorando la Benedizione del Cibo Che Quotidianamente Consumiamo, Ringraziamo il Signore per i Doni Che Concede da Sempre al Mondo, Pregando Tutti Insieme per:

La Santissima Trinità Divina – nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo Consolatore, la Creazione – Opera Straordinaria dell’Onnipotente, Il Santo Natale del Cristo di Dio, Il Santissimo Sangue del Divino Agnello, il Sangue dei Martiri Innocenti, il Santuario della Beata Vergine della Rivelazione in Roma e Tutti i Luoghi in Cui Maria Intese Manifestarsi ai Figli del Popolo di Dio, il Ricordo della Madonna dell’Arco e del Carmine, Santa Maria Maddalena, Giovanni il Battista – Precursore del Cammino di Gesù, San Giuseppe – coi Santi e gli Angeli del Paradiso, Le Anime Sante abbandonate in Purgatorio e per i Defunti di Tutti i Tempi, I Profeti e i Veggenti, i Perseguitati a Causa della Testimonianza Cristica, Papa Francesco, il Rabbino Capo di Roma e Tutti i Riconosciuti Giusti, i Sacerdoti e i Professanti la Fede in Dio Padre Onnipotente, i Movimenti Eucaristici e Mariani, i Gruppi di Preghiera, gli Ammalati nel Corpo e nello Spirito, i Carcerati, gli atei, gli ipocriti e i sapienti della Terra, i Bimbi Deceduti prima del Santo Battesimo, i Giovani e tutti Coloro che non Credono nella Divina Misericordia di Gesù Cristo – Figlio Prediletto dell’Altissimo, Signore nostro, Sacerdote Infallibile e Salvatore del mondo intero.

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Celebrando il Memoriale del Tuo Meraviglioso Figlio, Ti Offriamo, Padre, il Pane della Vita e il Calice della Salvezza, e Ti Rendiamo Grazie per Averci Ammessi alla Tua Presenza a Compiere il Servizio Sacerdotale. Ti Preghiamo Umilmente: per la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci Riunisca in un Solo Corpo.  Ricordati, Padre, della Tua Chiesa Diffusa su Tutta la Terra: Rendila Perfetta nell’Amore in Unione con il nostro Papa – Francesco, e con Tutto l’Ordine Sacerdotale. Ricordati dei nostri Fratelli, Che Si Sono Addormentati nella Speranza della Risurrezione, e di Tutti i Defunti Che Si Affidano alla Tua Clemenza: Ammettili a Godere la Luce del Tuo Volto.  Di noi tutti Abbi Misericordia: Donaci di Aver Parte alla Vita Eterna, Insieme con la Beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli Apostoli e Tutti i Santi, Che in Ogni Tempo Ti Furono Graditi: e in Gesù Cristo Tuo Figlio Canteremo la Tua Gloria: “Per Cristo, Con Cristo e In Cristo, a Te, Dio, Padre Onnipotente, nell’Unità dello Spirito Santo, Ogni Onore e Gloria, per Tutti i Secoli dei Secoli.  Amen.

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Popolo di Dio, Che Ami Con Cuore Puro il tuo Creatore, Proclama al mondo Che il Figlio Prediletto È Nuovamente quaggiù, sulla Terra, tra noi, e Avrai Salva la Vita!

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Se Siamo Morti Con Cristo, Crediamo Anche Che Vivremo Con Lui.  Alleluia. (Rm 6, 8)

La Grande Promessa della Divina Misericordia

Settimana Santa

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Preghiera del Mattino

Signore, Tu Stai alla Porta e Bussi: Fa’ Che ti Apriamo Quando Ascoltiamo la Tua Voce, ma se anche le nostre Porte Restano Chiuse, Tu Vinci il Timore ed Entra lo stesso, perché dalla Tua Parola abbiamo la Pienezza della Vita e la Tua Pace. Amen.

Dal Libro del Profeta Isaia (Is 49, 1-6)

Ascoltatemi, o Isole, Udite Attentamente, Nazioni lontane; il Signore dal Seno Materno Mi Ha Chiamato, Fino dal Grembo di Mia Madre Ha Pronunciato il Mio Nome.  Ha Reso la Mia Bocca Come Spada Affilata, Mi Ha Nascosto all’Ombra della Sua Mano, Mi Ha Reso Freccia Appuntita, Mi Ha Riposto nella Sua Farètra. Mi Ha Detto: «Mio Servo Tu Sei, Israele, sul Quale Manifesterò la Mia Gloria».  Io Ho Risposto: «Invano Ho Faticato, per Nulla e Invano Ho Consumato le Mie Forze.  Ma, Certo, il Mio Diritto È Presso il Signore, la Mia Ricompensa Presso il Mio Dio».  Ora Ha Parlato il Signore, Che Mi Ha Plasmato Suo Servo dal Seno Materno per Ricondurre a Lui Giacobbe e a Lui Riunire Israele – poiché Ero Stato Onorato dal Signore e Dio Era Stato la Mia Forza –, e Ha Detto: «È Troppo Poco Che Tu Sia Mio Servo per Restaurare le Tribù di Giacobbe e Ricondurre i Superstiti d’Israele.  Io Ti Renderò Luce delle Nazioni, perché Porti la Mia Salvezza Fino all’Estremità della Terra».  Parola di Dio.   (Rendiamo Grazie a Dio).

Salmo 70  (La Mia Bocca, Signore, Racconterà la Tua Salvezza)

In Te, Signore, Mi Sono Rifugiato, mai Sarò Deluso.  Per la Tua Giustizia, Liberami e Difendimi, Tendi a Me il Tuo Orecchio e Salvami.  Sii Tu la Mia Roccia, una Dimora Sempre Accessibile; Hai Deciso di Darmi Salvezza: Davvero Mia Rupe e Mia Fortezza Tu Sei! Mio Dio, Liberami dalle mani del malvagio.  Sei Tu, Mio Signore, la Mia Speranza, la Mia Fiducia, Signore, Fin dalla Mia Giovinezza.  Su di Te Mi Appoggiai Fin dal Grembo Materno, dal Seno di Mia Madre Sei Tu il Mio Sostegno.  La Mia Bocca Racconterà la Tua Giustizia, Ogni Giorno la Tua Salvezza, Che Io non So Misurare.  Fin dalla Giovinezza, o Dio, Mi Hai Istruito e Oggi ancora Proclamo le Tue Meraviglie.

Canto al Santo Vangelo

Lode e Onore a Te, Signore Gesù Salve, nostro Re, Obbediente al Padre: Sei Stato Condotto alla Croce, Come Agnello Mansueto al macello.  Lode e Onore a Te, Signore Gesù.

Dal Santo Vangelo del Cristo di Dio Secondo l’Apostolo Giovanni   (Gv 13, 21-33. 36-38)

In Quel Tempo, [mentre Era a Mensa con i Suoi Discepoli,] Gesù Fu Profondamente Turbato e Dichiarò: «In Verità, in Verità Io vi Dico: uno di voi Mi tradirà».  I Discepoli Si Guardavano l’Un l’Altro, non Sapendo Bene di chi Parlasse.  Ora Uno dei Discepoli, Quello Che Gesù Amava, Si Trovava a Tavola al Fianco di Gesù. Simon Pietro Gli Fece Cenno di Informarsi chi fosse quello di Cui Parlava.  Ed Egli, Chinandosi sul Petto di Gesù, Gli Disse: «Signore, chi è?».  Rispose Gesù: «È colui per il quale Intingerò il Boccone e glielo Darò». E, Intinto il Boccone, Lo Prese e Lo Diede a Giuda, Figlio di Simone Iscariòta.  Allora, Dopo il Boccone, satana entrò in lui.  Gli Disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei Commensali Capì perché gli Avesse Detto Questo; Alcuni infatti Pensavano Che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli Avesse Detto: «Compra Quello Che Ci Occorre per la Festa», oppure Che dovesse dare Qualche Cosa ai Poveri.  Egli, preso il Boccone, subito uscì.  Ed Era Notte.  Quando fu uscito, Gesù Disse: «Ora il Figlio dell’Uomo È Stato Glorificato, e Dio È Stato Glorificato In Lui.  Se Dio È Stato Glorificato In Lui, Anche Dio Lo Glorificherà Da Parte Sua e Lo Glorificherà Subito.  Figlioli, Ancora per Poco Sono con voi; voi Mi Cercherete ma, Come Ho Detto ai Giudei, Ora Lo Dico anche a voi: Dove Vado Io voi non potete Venire». Simon Pietro Gli Disse: «Signore, Dove Vai?».  Gli Rispose Gesù: «Dove Io Vado, tu per Ora non puoi Seguirmi; Mi Seguirai Più Tardi».  Pietro Disse: «Signore, perché non posso Seguirti Ora? Darò la mia Vita per Te!».  Rispose Gesù: «Darai la tua Vita per Me? In Verità, in Verità Io ti Dico: non Canterà il Gallo, prima che tu non M’abbia Rinnegato tre volte».  Parola del Signore.   (Lode a Te o Cristo).

Preghiera della Sera

Signore, Tu Conosci Più di noi il nostro Cuore e Tu Sai Che nel Profondo non Cerca e non Desidera se non Te. Rendici Capaci di Rispondere alla Tua Chiamata e di Lasciarci Condurre Dove Tu Vuoi, perché in noi Si Compia il Tuo Disegno d’Amore e di Predilezione. Amen.

Benedetto nei Secoli il Signore!

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O Gesù, Tu Che da Sempre Vivi, non Ti Scordar di me!

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Raccoglimento Solenne

(I Fedeli Cuori in Ascolto Si Pongano Umilmente In Ginocchio)

– Dio Padre, Sorgente e Principio di Ogni Benedizione, Effonda su di noi la Sua Grazia e ci Doni per Sempre Vita e Salute. (Amen);

– Dio Figlio, ci Custodisca Integri nella Fede, Costanti nella Speranza, Perseveranti e Pazienti Sino alla Fine nella Carità. (Amen);

– Dio Spirito Santo, Disponga Opere e Giorni nella Sua Pace, Ascolti Qui e in Ogni Luogo le nostre Preghiere e ci Conduca alla Felicità Eterna. (Amen);

– e la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, Discenda Su di noi e con noi Rimanga Sempre. (Amen).

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

Ascolta la versione in Aramaico 1  (mp3)

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Data:

3 Aprile 2023

Autore articolo:

anadimi

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